|
|||
![]() Per una volta è stato bandito qualsiasi criterio razionalizzante e utilitaristico per dare invece “carta bianca” ai bambini di San Vittore Olona e di Lima, per creare nuovi e inusitati modelli abitativi attraverso la loro capacità di esprimerli coi disegni. Non solo, ma si è voluto coniugare, in un circolo virtuoso, la creatività emersa attraverso i loro lavori con la concretezza di un opera tangibile, finalizzata al miglioramento delle strutture scolastiche che ospitano i ragazzi di un’area povera di Lima, in Perù. Affinché tutto ciò potesse realizzarsi è stato necessario un concerto di intenti, di competenze, di energie ma soprattutto è stato fondamentale l’incondizionato entusiasmo dei bambini, contagioso e travolgente, così pieno di ‘grandi’ aspettative per la casa dei loro sogni. Il successo del progetto “Casa-liberamente”, per un verso, è già scritto in questa corale produzione di idee che i bimbi dei due continenti ci hanno consegnato. In buona misura, l’atto con cui un bambino si esprime, trasformando un foglio bianco e anonimo con un tratto unico e irripetibile,, è già autonomamente esplicativo dei propri contenuti. Ma quei segni magici e al tempo stesso reali possono dire ancora di più grazie alla lettura dell’occhio esperto dell’antropologo e della psicologa, quando ci indicano dettagli nascosti tra le pieghe del testo apparente. A tutti sarà evidente come, se da una parte le sensibilità percettive dei bambini sono ascrivibili alle tipologie psicologiche e culturali omogenee in cui prende senso la propria sintassi espressiva, dall’altra essi ci sembrano sempre tutti diversi tra loro. E per fortuna, diremmo, dai disegni emergono singolarità che limitano una omologazione che ci parrebbe eccessiva. ![]() Se dobbiamo convenire con tale realtà - in cui la contaminazione dovrà essere accettata come regola diffusa, come registro esistenziale in buona misura condiviso - vorremmo che almeno i nuovi attori possano godere di alcuni dei suoi aspetti positivi. Così che tutti possano parteciparvi a partire da condizioni simili; così che qualora si voglia proprio scegliere di rimanere fuori dal coro vi sia la disponibilità a rispettare l’altrui diversità attraverso il diritto alla propria. Un modo per dar voce al diritto di partecipazione ad ogni tipo di sogno è quello di donare un piccolo contributo economico a complemento di quello morale che i volontari impegnati sul campo già forniscono. Perché, lo sappiamo, le case si pensano dapprima con i progetti, certamente, ma si realizzano con la concretezza degli umili mattoni. L’auspicio sincero che facciamo è che, attraverso questa raccolta, la partecipazione ad un “fantasticato” mondo abitativo si trasformi,davvero, in solidarietà. ![]() Ufficio Studi - Erif Real Estate
|